“È pascolo dell’anima la contemplazione della natura”. Ho letto questa frase sul muro di una meridiana e mi ha conquistato. Oggi si fa un gran parlare di ecologia, di salvaguardia della natura, di rispetto degli animali, ma quanti pensano a Dio che tutto questo ha creato per noi. Il libro della Genesi ci dice che Dio ha creato tutto questo perché noi lo custodissimo e lo facessimo fruttificare. E noi che ne abbiamo fatto? Sto pensando in primis al mio caro padre Francesco che con il suo Cantico ci ha lasciato un capolavoro. Molti oggi lo prendono ad esempio, ma dobbiamo renderci conto che Lui attraverso le creature innalzava lo spirito a Dio rendendogli grazie per le meraviglie che aveva compiuto e non per le creature fine a sé stesse.
Nella giornata di preghiera per la cura del creato i frati di Assisi hanno fatto un appello agli uomini tutti affinché rispettino l’ambiente che ci accoglie, proprio come San Francesco. “Non “sporchiamo” la nostra vita, convertiamoci all’ecologia, la terra è sempre più pattumiera”, hanno detto i frati. È necessario cambiare i nostri stili di vita, fatti di sprechi e di violenza nei confronti del nostro pianeta. Se si ama Dio non si può non amare e proteggere ciò che Egli ha creato, uomo e natura l’uno accanto all’altra. Facciamo pace con la terra e prendiamocene cura. Sull’esempio di Francesco impegniamoci a rispettare e custodire sorella natura che non solo abbiamo ricevuto in dono per la nostra vita presente ma che siamo chiamati a consegnare ai nostri figli. Anche Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Si” ha spinto questo dichiarando che “Il mondo è qualcosa di più di un problema da risolvere e San Francesco è un modello bello e motivante”. L’uomo stesso è una creatura, fratello di tutti i fenomeni della natura: il sole e il fuoco sono i suoi fratelli, la terra è la madre che nutre e che si prende cura degli uomini con i suoi frutti e le sue erbe. Ogni incontro con gli animali era per Francesco un momento di gioia perché avvertiva in loro la presenza di Dio. Il Cantico delle Creature è un inno alla vita; è una visione positiva della natura, poiché nel creato è riflessa l’immagine del creatore.
In questo momento sto guardando un piccolo merlo, nero come la pece, che saltella sull’erba cercando il suo cibo. Penso a questa vita frenetica che non concede spazio agli sguardi e ai sentimenti. Tutto scorre troppo veloce e si perde la gioia di assaporare il profumo dell’aria che muta, il rumore del vento, i colori della notte che scende veloce a coprire la luce del giorno. C’è tanta poesia nell’aria e una voglia immensa di non perdere un istante di questi momenti che profumano di intimità. C’è un infinito immenso che non conosciamo, che ci sovrasta ed esula da ogni nostra percezione. Non siamo che un granellino nell’universo, eppure siamo così tanto amati che nemmeno il creato può contenere questo amore. Nell’infinito universo Dio cerca me e in questo immenso infinito la mia ricerca si incontra con la sua fedeltà. Se ci fermiamo un attimo a guardare ed ascoltare scopriamo che il mondo è più di quello che noi conosciamo. C’è un universo fatto di colori, suoni e immagini che danno vita a una splendida melodia. Lo sguardo si ferma a contemplare miriadi di anime in movimento alla ricerca del proprio posto nel mondo, desiderose di lasciare un segno del proprio passaggio. Fermiamoci un attimo, durante le nostre giornate, a contemplare ciò che ci circonda e chiediamoci perché quando facciamo delle lunghe passeggiate nei boschi, quando ammiriamo l’incanto delle montagne, quando vediamo l’immensità del mare il nostro respiro si fa più aperto e profondo. Perché proprio in quei momenti si assapora l’infinito di Dio e la sua grandezza. In quegli istanti l’anima si libera del suo fardello e si unisce con l’infinito del creatore. Amiamo questo mondo meraviglioso offertoci gratuitamente dall’infinita bontà di Dio e ringraziamolo per questo grande dono. Solo così potremo dire che “È pascolo dell’anima la contemplazione della natura”.
Comentarios